Patrice e Michel sono due bambini di cinque e sette anni che, abbandonati dalla madre nel 1948, fuggono nella foresta in seguito al suicidio del custode del collegio del quale sono ospiti. Vi sopravvivono per sette anni, tessendo un legame che li unirà per sempre. Decenni dopo, i due fratelli lasciano tutto per ritrovarsi. Ma il passato e i segreti li raggiungono, anche dall’altra parte del mondo.
È tratto da una storia vera il secondo lungometraggio diretto dal francese Olivier Casas che, dopo un esordio trascurabile (Baby phone), torna dietro la macchina da presa dopo otto anni per raccontare una storia ai limiti dell’incredibile di cui sono stati protagonisti due fratelli all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, apparentemente una delle tante di cui sono stati tristemente protagonisti i bambini abbandonati in quel periodo in Francia.
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