Il regista Ferzan Ozpetek convoca sulla terrazza di casa, per un pranzo di lavoro, le sue attrici preferite, quelle con cui ha già lavorato in passato ma anche altre nuove apprezzate interpreti, alle quali propone di girare un film sulle dieci dipendenti e le due titolari di un immaginario laboratorio sartoriale romano specializzato in costumi per il cinema e il teatro. Quel luogo, dove il rumore delle macchine da cucire fa da sottofondo alle storie delle donne che vi lavorano, si materializza indietro nel tempo, negli anni ’70, quando una costumista premio Oscar richiede alla sartoria Canova la realizzazione dei meravigliosi abiti di scena di un kolossal ambientato nel Settecento…
Inizia e termina con una grande tavola imbandita il quindicesimo lungometraggio di Ferzan Ozpetek, riprendendo e rilanciando un tratto distintivo del cinema del regista di origini turche: la cucina e il cibo come strumenti indispensabili di conoscenza e confronto, il mangiare insieme come momento cruciale nel quale far coincidere la finzione cinematografica con la realtà quotidiana, intima e spesso sofferta.
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