La legge, la verità, il senso di colpa, ma soprattutto la questione morale che le attraversa e vi si riflette: sono queste le direttrici tematiche che informano Giurato numero 2, quarantaduesimo lungometraggio del 94enne Clint Eastwood che, con ogni probabilità, potrebbe essere anche il suo ultimo. Un vero e proprio film-congedo dunque che il regista-attore californiano ha voluto fortemente (ne anche il produttore infatti), e che dunque ha l’ambizione di proporsi come il tassello finale di un discorso personale, declinato attraverso una filmografia inimitabile e snodata lungo ben sette decenni, nonché caratterizzato dall’inossidabile affidamento a una narrazione di matrice classica.
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