Oregon, anni ’90: il neo-agente dell’FBI Lee Harker viene assegnata a un caso irrisolto su un serial killer che da venticinque anni terrorizza la zona massacrando intere famiglie. Appena inizia a occuparsene le indagini prendono subito una svolta inaspettata e occulta. Harker scopre anche un legame personale con l’assassino e deve cercare di fermarlo prima che colpisca di nuovo.

Dopo aver diretto già tre horror non memorabili benché non privi d’interesse (February-The Blackcoat’s Daughter, 2015; I Am the Pretty Thing That Lives in the House, 2016; Gretel & Hansel, 2020), anche il quarto lungometraggio dell’ex-attore e illustre figlio d’arte Osgood “Oz” Perkins — è figlio di Anthony, il celebre protagonista di Psycho, e nipote di Osgood, attore della Hollywood classica — si iscrive nello stesso genere.

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